di Maria Pepe
“Il terzo tempo” di “Scenari pagani” in scena questa mattina nel foyer del teatro Sant’Alfonso dell’omonima città che, a differenza degli scenari, ha la P Maiuscola, ma solo per una questione geografica e non di merito. Sia gli “Scenari pagani” che Pagani sono realtà meravigliosamente controverse e d’alta valenza. Una conferenza stampa sciolta e disinvolta priva di ingessature ha presentato il cartellone teatrale della rassegna giunta ormai alla ventunesima edizione.
Tra i presenti il primo cittadino Salvatore Bottone, ormai parte inconsapevole di un duo esilarante che, tra battute e sorrisi, forma con “il figlio dell’avanguardia” Nicolantonio Napoli;
Salvatore Campitiello, consigliere regionale dell’Odg (Ordine dei Giornalisti) Campania,
fresco di riconfermata nomina e presidente dell’Assostampa Valle del Sarno; il direttore artistico del teatro, a sua volta maschera teatrale, Carmine de Pascale, e “Ritratti di Territorio”, la nota di colore.
“Il teatro è teatro” dice Nicolantonio Napoli, deus ex machina di questo palinsesto non convenzionale che ha il merito, oltre a quello di aver portato in città nomi importanti del panorama culturale italiano come Emma Dante senza dimenticare Paolantoni, Papaleo e tantissimi altri sino a Enzo Gragnaniello, guest star della scorsa edizione, di valorizzare uno spazio negli ultimi anni dimenticato, ma un tempo riferimento culturale di rilievo ovvero il centro sociale, palcoscenico ufficiale della kermesse. Un centro sociale che, pian piano tra tenacia dei resistenti e coscienza dei ministranti sta, nonostante i suoi tanti anni, intraprendendo un progetto di crescita simbolo di una ritrovata sinergia tra amministrazione, capeggiata dal sindaco Salvatore Bottone, che ha fortemente voluto almeno due spettacoli ospiti all’Auditorium, e casa Babylon.
Per una sinergia ritrovata… una sinergia confermata: tra scenari e “tarallucci e vino”, fiore all’occhiello di “Ritratti di Territorio”, un AperiSpettacolo che mette in scena, sera dopo sera, le meravigliose eccellenze del territorio, a loro volta spettatrici inconsapevoli e divertite del grande teatro antropologico messo in essere dagli illuminati ospiti che davanti ad un aperitivo in piedi perdono completamente i lumi. Scelte difficili, sfide avvincenti, la sana intolleranza che porta lontano, una stagione teatrale ricca di spunti umanistici e alta qualità con Rosaria De Cicco, Moni Ovadia, Peppe Servillo, Maurizio Igor Meta, Compagnia Carullo-Minasi, Collettivo Controcanto, Compagnia Dammacco. Dal 16 Dicembre al 24 marzo i riflettori si accendono sul teatro sotteso.