1986-2014. Ventotto anni sono passati da quando Franco Iaquinandi ebbe l’intuizione del club gastronomico, “Il Bagatto”, ubicato nella zona rurale di Pagani ai confini con San Marzano sul Sarno. Da qualche anno, accanto alla figura di don Franco, così come è chiamato dai clienti amici, si è aggiunta quella di Silvio, il figlio, quotidianamente impegnato nella promozione di prodotti e pietanze eccellenti che rappresentino l’Agro e l’intero Stivale. Le serate a tema con cadenza mensile sono ormai un’abitudine radicata.
La continua ricerca, il gusto per il bello e per il buono, la cura maniacale dei dettagli, la cortesia, nel tempo, hanno trasformato questo posto in un luogo di incontri e scambi culturali.
Per questo motivo, hanno deciso di accompagnarci nel bellissimo viaggio di “Ritratti di Territorio”.
La fama delle creazioni “Ghirigori” ha ormai varcato i confini locali. Il merito è di Margherita Savastano, una donna che sembra una ragazza, quotidianamente capace di inventare dal nulla gioielli, monili e, perché no, anche un premio come quello pensato per “Ritratti di Territorio” che scoprirete la sera dell’evento. Non ci sono segreti per un successo del genere. Bastano pochi ingredienti: la solarità, l’educazione e l’eleganza di Margherita che trasformano in un viaggio affascinante anche una semplice chiacchierata per scegliere la pietra giusta.
C’è poi l’asso nella manica: Alfonsina De Maio, la mamma, che con la sua simpatia riesce a stemperare anche gli animi più arcigni.
La casa editrice di Franco Ciociano non ha bisogno di presentazioni. Negli ultimi anni, si è altamente specializzata nelle pubblicazioni enogastronomiche, ma di qui sono passati tanti scrittori, poeti e studiosi di varie discipline.
Attualmente, l’autore di punta è Luciano Pignataro, un nome e una garanzia. La passione per i libri, in questa famiglia, parte da lontano con il capostipite Giovanni, uno degli studiosi più attenti del Cilento.
Le Edizioni dell’Ippogrifo hanno ormai una tradizione trentennale e si distinguono per essere soprattutto gli ultimi sognatori perché, nonostante i dietrologi e i pessimisti, credono ancora nelle potenzialità dell’Agro Nocerino-Sarnese.