di Maria Pepe
Quando si è chiamati a parlare di sé, il rischio che si cada nella trappola dell’autoincensarsi è alto. Troppo alto. Un rischio, una caduta di stile che poco si addice a “Ritratti di territorio”, che però ha ben chiaro il diritto-dovere di stare sul pezzo e diffondere la notizia, specie se è motivo di vanto e lustro per la propria terra più che per se stessi.
Madonna delle Galline, esterno notte, sulla scena Enzo Avitabile e i “Bottari”, un concerto fatto di pancia, passione, identità e legami, un concerto dove il grove regna sovrano, un concerto che vede dopo le note di “soul express”, salire sul palco Nunzia Gargano, per consegnare al “maestro” il premio speciale di “Ritratti di Territorio”, la “mattonella” appositamente realizzata da Sasà Sorrentino. Sarà forse stato perché “la mattonella” è bella sul serio o forse solo perché il maestro era pronto a ricevere la solita targa, da terzo classificato in un qualche torneo amatoriale che, alla sua vista, altro non ha potuto fare che esprimere piacevole stupore e desiderio di coinvolgere la sua gente, mostrando soddisfatto il premio: “lo vedete? È bello vero? Sì, è bello”. Dopo essere stato insignito “per l’anima, la musicalità, l’originalità con le quali interpreta ed estrinseca lo spirito di una napoletanità mai scontata, ricca di significati e di passione” nel mirino di “Ritratti” per ben due anni. Un’occasione simile non poteva certo non essere colta.