di Maria Pepe
È una storia senza sconti.
Pagine piene di piaghe senza medicamenti.
Il vissuto di una vita segnata da una caduta rovinosa, frutto di un’ingenuità che maschera l’incapacità di non sapere vedere.
La paura di saperlo fare e nasconderlo per decoro.
Il decoro, creatura subdola e mai benevola, volto codardo del silenzio che tutto divora.
“Storia senza eroi” di Piero Marrazzo, edito da Marsilio, per Libri e cappuccino.
Il caso senza movente, processo, struttura, che ha accompagnato la cronaca del 2009 e non solo.
Il caso Marrazzo, uno scoop così grave ed inaccettabile per il buon costume del Belpaese che tutto concede, purché non crei scandalo.
E se lo scandalo ha il nome del Presidente della regione Lazio, non va bene.
Resta impresso nella memoria degli italiani.
Ma la memoria, si sa, tutto fa suo ed elabora e la gogna diviene salvezza.
Il racconto di un crollo e di una risalita personale, ancor prima che sociale.
Dal fondo del baratro, Piero apre il suo personale vaso di Pandora e tira fuori tutti i non detto, dà voce ai suoi fantasmi e vola fino a New York, dove tutto è cominciato.
L’amore che sotto il tappeto, per anni, aveva nascosto la polvere, ora dilaga e tira fuori il fiato.
“Noi che abbiamo fatto del silenzio un metodo per gestire tutto ciò che riguardava sentimenti e intimità, ora dobbiamo fare un triplo salto carpiato e parlare apertamente”.
Il ritmo, l’ incedere, la scrittura sono quelle del solito, impeccabile Marrazzo.
Tuttavia, ciò che colpisce non è lo splendido stile o la padronanza del mestiere e dei suoi ferri.
Ciò che colpisce è l’ umanità, l’orgoglio della propria fragilità, il suo mostrarla senza alcun trucco, senza alcuna frase ad effetto.
Soltanto un uomo, i suoi limiti ed il suo modo terreno di superarli.
Onestà intellettuale che arma e disarma.
Piero, Gina, Joe, e quanti intorno a loro hanno e ancora orbitano, sono pronti a raccontare.
Tu sei pronto ad ascoltare?
“Quando un nodo si scioglie, Piero, non sempre porta con sé un senso di liberazione, ma a volte ti consegna a un’altra condizione: il peso delle scelte”.
Storia senza eroi.
Senza filtri, sì!