di Vincenzo Sabatino
Al teatro Vincenzo Bellini di Napoli, fino al 2 novembre “La grande magia” di Eduardo De Filippo, diretta da Gabriele Russo, una produzione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Teatro Biondo Palermo, Emilia Romagna Teatro ERT/Teatro Nazionale. Noi ci siamo stati martedì scorso. Sono state necessarie più di 24 ore per elaborare l’esperienza emotiva della messinscena.
La scenografia di Roberto Crea è stata uno dei più grandi piaceri che l’arte visiva possa donare.
Suggestivi il terrazzo, la casa di Otto Marvuglia (Michele Di Mauro) e quella di Calogero Di Spelta (Natalino Balasso), i due protagonisti. Le luci di Pasquale Mauri, usate in maniera magistrale. E ancora le musiche di Antonio Della Ragione, i costumi di Giuseppe Avallone
Un cast con attori di diverse regioni, perché, come scrive il regista in “The Belliner”: «Ho sentito fin da subito di non dover necessariamente scegliere gli attori dentro i confini dialettali poiché questo testo confini non ne ha e la lingua napoletana in questo caso non è corpo così radicato come in altri testi eduardiani.»
L’esperimento di Russo ha confermato che la grandezza di un attore non è limitata da confini geografici. Le diverse inclinazioni dialettali hanno contribuito ad una visione nuova dell’opera di De Filippo.
Stratosferica Anna Rita Vitolo, nel ruolo di Matilde Di Spelta. Suo anche il volto della signora Zampa. D’altronde, ancora una volta, Ritratti di Territorio (Premio 2019) si consolida un amuleto porta fortuna.
Pirotecnico Gennaro Di Biase nelle vesti del brigadiere di P.S. e del fascinoso Mariano D’Albino. Tutti impeccabili: Veronica D’Elia restituisce tutta la fragilità di Amelia Recchia; Christian Di Domenico (Arturo Recchia e Gregorio Di Spelta); Maria Laila Fernandez (Signora Marino e Rosa Di Spelta); Alessio Piazza (Gervasio e Oreste Intrugli, genero Di Spelta); Manuel Severino (Cameriere dell’Albergo Metropole e Gennaro Fucecchia); Sabrina Scuccimarra (Zaira, moglie di Marvuglia); Alice Spisa (Marta Di Spelta e Roberto Magliano). Oggi, a quarant’anni dalla morte di Eduardo, “La grande magia” secondo Gabriele Russo rappresenta un grande omaggio e una rappresentazione coraggiosa alla memoria del drammaturgo napoletano.
Foto Mena Russo