…non sarei andata a scuola perché avrei preso un giorno di ferie. Al mio paese sarebbe incominciata la Festa. Uso la lettera maiuscola perché mi riferisco all’evento dedicato alla Madonna delle Galline. E io avrei avuto un compito da svolgere, come era accaduto dal 2016 al 2019. Il sindaco di quegli anni, Salvatore Bottone, complice il mio amico Pasquale Sorrentino, chiese a me, ideatrice del progetto culturale “Ritratti di territorio”, un supporto per il momento istituzionale. La tradizione vuole infatti che il primo cittadino inviti amministratori dei comuni vicini e il presidente della Provincia per assistere insieme all’apertura delle porte del Santuario, alle 18. Dopo l’avvio ufficiale della Festa, si torna a Palazzo San Carlo per un momento di accoglienza.
Forte del nostro motto “Quando il territorio chiama, Ritratti risponde”, accettai. D’altronde, se soffri di paganesite acuta, non c’è alternativa. Se poi aggiungi che all’impegno assunto corrisponde totale libertà d’azione, allora giochi facile. L’entusiasmo non manca e nemmeno lo spirito d’iniziativa. Così per quattro anni consecutivi, grazie alla vera forza di “Ritratti”, gli artigiani, gli chef, i maestri pasticcieri, i produttori, si sono creati dei momenti di magia.
“Buffet istituzionale”, questa la definizione che nascondeva un significato più profondo. Si provava a coltivare un sogno, offrire momenti di bellezza e di orgoglio cittadino, nonostante la delicata situazione economica dell’ente.
Sì, forse, è questo il momento di chiarirlo una volta per tutte: gli innamorati del territorio che preparavano gli assaggi istituzionali si muovevano per amore, gratis, quali ambasciatori dell’enogastronomia locale.
A questo punto, è facile comprendere quante saranno le mancanze della giornata.
Dalle prime luci del mattino sarei stata freneticamente in giro, come mio solito.
All’ora in cui leggerete questo articolo però sarei passata già un paio di volte per la casa comunale. Sarebbe andata così fino all’ora di pranzo. Un ristoro veloce e poi di corsa per essere alle 16 già in piazza nell’attesa e nello stress del momento.
Invece, sono qui. Ho finito di fare lezione in Dad e ho scritto. Per non dimenticare. Per ricordare l’ultima edizione, quella del 2019, quando non c’era ancora questo tempo sospeso. Allora mi illudo e mi convinco che bisogna pensare alla prossima Festa.