Ci sono luoghi che ti entrano nel cuore. Ci sono luoghi che diventano tuoi. Ci sono luoghi di cui non puoi più fare a meno.
È quanto mi è successo dal momento in cui Agerola è parte della mia quotidianità. Questo paese dei Monti Lattari è la mia “patria ideale”. Attenzione! Non sono ancora guarita dalla paganesite acuta, ma ormai mi sento come un tassello di un puzzle di una nuova realtà. Il merito è della capacità d’accoglienza di questo posto. Colleghi, alunni, abitanti hanno una grande capacità di coinvolgimento. Mi trovo in una condizione privilegiata. Sono docente all’Istituto alberghiero “Raffaele Viviani”, ma c’è un qualcosa in più. Non si può spiegare sbrigativamente.
Finora ho trascorso quattro anni scolastici, del trasferimento non mi sfiora neanche l’idea. In questo periodo di tempo, ho imparato a conoscere e riconoscere quelle realtà soprattutto ristorativo-alberghiere che mi interessano maggiormente per le mie deformazioni professionali. Di anno in anno, c’è sempre una nuova motivazione che mi convince a rimanere. Nonostante il viaggetto mattutino.
Così ho capito che ci sono cose a cui non sarei in grado di rinunciare. Mi riferisco al suggestivo “Hotel Le Rocce” che si erge maestoso sulla strada che collega il paese a Furore. Panorama mozzafiato, servizio curato, igiene impeccabile degli ambienti, ricercatezza dei particolari.
Merito dell’infaticabile Pietro Paolo Durazzo, un punto di riferimento in zona, soprattutto per i giovani che muovono i primi passi nel mondo dell’enogastronomia. La sua cucina è una fucina. L’anno scorso ho apprezzato questa struttura in occasione di tante feste di 18 anni.
Non è facile fare banchettistica senza sacrificare la qualità e il servizio di sala. Perciò, se tutti sono troppo impegnati nel ricercare i microristoranti artefatti, c’è chi come me, abituata sempre ai colpi di testa e anche alle scelte scomode, vuole intraprendere un nuovo corso: rivalorizzare e riscoprire le strutture che si distinguono per eventi dai grandi numeri senza compromettere la qualità.
Se chi ben comincia è alla metà dell’opera, bisogna partire da Paolo che, insieme alla moglie Marianna e all’intero staff, cura quotidianamente il suo monile.
Crescita continua e lavoro certosino. “Le Rocce” sono in uno stato di grazia. L’ultimo pranzo consumato qui ha confermato l’immagine di un ristorante d’albergo dove 1’obiettivo finale è garantire il benessere di chi li sceglie. Per pernottare, per festeggiare, per trascorre qualche ora in piscina o per mangiare.
Vi racconto allora dell’ultima avventura gastronomica, vissuta il 2 luglio scorso.
Ora di pranzo, sala con balcone che affaccia sul mare.
Incomincia la sfilata delle prelibatezze: selezione di pani, antipasto mari e monti con selezione di fritti tipici napoletani. Medaglia d’oro per il baccalà a vapore che conquista anche i palati di chi di solito non è abituato a mangiarlo.
Lo stupore e l’apprezzamento aumentano all’arrivo dei primi: il risotto alla zuppa di cozze e i fusilli con pescatrice, menta e zucca. Quest’ultimo un vero e proprio capolavoro: nuovo, fresco, delicato e gustoso. L’ascesa continua con la spigola su letto di patate e contorno di verdure affiancato al centrotavola dalla fritturina di pesce con verdurine in pastella.
Giusta la scelta del sorbetto al limone con due fragoline di bosco, preludio ideale alla delizia al limone secondo Marianna che rivela una maestria da far invidia ai più grandi maestri pasticcieri.
A questo punto, vale la pena di ricordare che, qualche volta, chi lavora coi grandi numeri merita uguale e più rispetto e approvazione di chi si confronta con numeri risicati.
Per info
Hotel Le Rocce, via Belvedere 73 – Agerola (Na)
tel. 0818791182
www.hotelristorantelerocce.com