Gli italiani sono noti per saper apprezzare le bellezze altrui. Per non apparire provinciali annullano qualsiasi spirito patriottico. Così può capitare che si incominci a cercare fuori dai confini nazionali ciò che è invece raggiungibile a casa propria. L’estate 2018 sarà ricordata per la mancata partecipazione ai mondiali di calcio, ma c’è tanto altro ancora di cui essere orgogliosi senza il rischio di apparire campanilisti.
Ci ha pensato per la seconda volta Massimo Bottura a rivendicare l’orgoglio nazionale a Bilbao per “The World’s 50 Best Restaurant”. La sua “Osteria Francescana” a Modena è stata eletta miglior ristorante al mondo.
L’impegno di Bottura e sua moglie, Lara Gilmore, è noto ovunque insieme all’impegno in progetti in cui si propone una filosofia ristorativa che riesca a stare al fianco dei più deboli.
Senza voler arrivare in Emilia Romagna, esempi virtuosi si ritrovano anche in casa nostra. Penso a Luciano Bifulco, diventato ormai sinonimo della carne di qualità pregiata. Questo ragazzo sempre presente nelle manifestazioni che contano per far conoscere la sua visione gastronomica non teme nessun rivale. Lo testimoniano i numerosi estimatori che hanno decretato sold out per i suoi prodotti. “Le strade della mozzarella”, “Festa a Vico”, “Buonissimi” hanno accolto lo show della carne by Bifulco.
Ormai Ottaviano, il paese che accoglie la braceria e la gastronomia di questo ragazzo giunto alla quarta generazione di allevatori, è una tappa imprescindibile per chi vuole capirne di più su frollatura, razze bovine, suine, ovine, cottura, selezione dei capi, certificazione.
Lo sa bene Imanol Jaca, l’ambasciatore del txuletòn, la carne basca, tipica della cultura gastronomica locale, ottenuta dalla macellazione di manzi vecchi e grassi che possono raggiungere anche i dieci anni di età. Nei giorni scorsi, Jaca ha visitato il moderno ristorante di Luciano Bifulco, dove ha arrostito la carne dell’azienda “Txogitxu” di cui è responsabile commerciale. Quella che da più di uno è stata definita la miglior carne al mondo, anche per l’utilizzo di griglie adeguate, confrontata con la selezione Bifulco frollata 250 giorni non ne è uscita vincitrice.
“La conoscenza di Imanol Jaca – spiega Luciano – è stato un onore per me. Nello stesso tempo, è stato un importante momento di confronto e di riflessione che mi ha convinto sempre di più a proseguire il percorso avviato segnato dalla valorizzazione delle carni nazionali che godono della certificazione europea. Gli spagnoli sono e rimangono nostri fratelli. Al più presto cercheremo di ricambiare la visita ricevuta per rimetterci insieme in discussione”.