“A tavola? Nunzia Mai”, il titolo del libro di ricette e racconti tamarri di Alan De Luca, edito da Giammarino Editore, è stato l’ispiratore di una splendida serata tra amici. Martedì scorso, nell’accogliente sala degustazione del pastificio “Il Re della Pasta” a Gragnano, sono stati vissuti momenti indimenticabili. Merito di Giuseppe Abagnale e Valentina Carfora. Quando c’è da promuovere il territorio, loro ci sono sempre e aprono le porte di casa propria. Così dopo l’evento sperimentale dell’estate scorsa, si è deciso di omaggiare Alan De Luca, attore, autore e tanto altro. Così con la stessa squadra di luglio scorso, si è declinato un menu tamarro per l’occasione, ma che promuovesse i formati di pasta di Giuseppe e Valentina. Ha trasformare l’idea in realtà ci ha pensato Maurizio Di Ruocco, chef patron del ristorante “Zaira” in Pompei che, insieme al fratello Giuseppe, coltiva il suo sogno.
Come da tradizione al mastro fornaio Massimiliano Malafronte dell’omonimo panificio di Gragnano, l’onore del “casatiello tamarriello”, accompagnato sempre con i suoi inimitabili crackers.
Come entrée la spugna di fave con mousse di ricotta e pancetta aromatizzata
che ha riscosso grande apprezzamento di pubblico e ha confermato ancora una volta la maestria di Maurizio.
I salumi di Gino Donnarumma della “Macelleria Maggiore” di Pimonte hanno contribuito a valorizzare la serata.
Apoteosi raggiunta con l’antipasto dove la sua salsiccia essiccata e la pancetta si sono unite al bocconcino di latte jersey di un altro virtuoso: Paolo Amato del “Caseificio Aurora” di Sant’Egidio del Monte Albino.
Con i primi piatti si è entrati nella vera e propria mentalità tamarra. Cosa rende meglio l’idea se non la pasta e fagioli che Maurizio ha personalizzato con la maionese di cotica!?
Il piatto ha poi dato il via alla presentazione-spettacolo dove un generosissimo Alan De Luca si è concesso al pubblico che non ha potuto fare a meno di rendersi conto di trovarsi al cospetto di un artista come pochi altri.
E ancora un primo piatto con gli spaghetti alla chitarra con cozze su vellutata di ceci, polvere di caffè e limone.
D’altronde, si sa, Maurizio in qualsiasi piatto deve mettersi del suo e anche se ha a che fare con la tradizione deve personalizzare, personalizzare, personalizzare.
A valorizzare le pietanze ci ha pensato il Gragnano Doc dell’Azienda Vinicola Santacosta del wine maker Giuseppe Pagano, un uomo che non fa mai mancare il suo appoggio.
Dulcis in fundo, il babà con crema chantilly alla vaniglia, crumble alle mandorle e salsa al caramello e nocciola
del giovane pastry chef Vincenzo Donnarumma che, siamo certi, da qui a qualche anno farà sentire prepotentemente la sua voce.
A rendere indimenticabile una serata intima e familiare hanno ulteriormente contribuito le “essenze” di Alma De Lux ovvero Luisa Matarese. Il liquore alle noci
e al piennolo ha confermato il genio di un’artista che tutti cercano di imitare, ma senza riuscirci.
Come al solito, non è mancato il Don Andrea 1936 Brut.
Un plauso va, infine, ai giovani protagonisti della serata: una delegazione degli studenti dell’IPSSEOA “R. Viviani” di Agerola.
Contagiati dall’entusiasmo di Maurizio, hanno deciso di mettersi in gioco, ognuno con le proprie professionalità. Così Gennaro Milo ed Elisabetta hanno supportato lo chef; Carmine Salvatore Amodio e Rachele Scala, invece, si sono occupati del servizio di sala. Quattro giovani da cui prendere esempio.
Ancora una volta rimane la soddisfazione di aver partecipato a un momento unico tra gente che realmente si entusiasma per le bellezze e le bontà campane.