Vincenzo Piacente: lo chef del “Parco dei Principi” che comunica attraverso i suoi piatti

È da un po’ di tempo che mi interrogo sui cuochi gragnanesi. Sono virtuosi e profondamente educati. Si contraddistinguono per un rispetto religioso del proprio lavoro. Quando li incontri, si presentano in punta di piedi, quasi a non voler infastidire con la propria presenza. In questo modo, incominci a pensare. Ed è sempre bello, in un mondo in cui si urla anche sui social network per catturare l’attenzione, confrontarsi con persone discrete.

Io con Vincenzo Piacente
Io con Vincenzo Piacente

Non fa eccezione Vincenzo Piacente. Poco più che trentenne, un’esperienza da far invidia a molti, è lo chef del suggestivo complesso “Parco Dei Principi” in Sorrento. Un luogo con panorama mozzafiato.

Vincenzo è fraterno amico di un altro chef, Giulio Coppola, gragnanese anch’egli. L’ho conosciuto proprio alla “Galleria” in occasione di #roadtripgragnano. Taciturno, schivo, riservato, preferisce comunicare con i suoi piatti. Molto spesso anche il silenzio, la riservatezza fa notare le persone. E così, molto tempo fa, decisi che avrei dovuto saperne di più di quel ragazzo alto e giovane. Qualche mese è passato, anche per i ritmi serrati a cui la stagione estiva costringe gli chef. Come è scattato il mese di settembre però Vincenzo mi ha subito invitata a Sorrento, uno dei posti più belli del mondo.

Il 5 settembre scorso ho varcato la soglia del “Parco dei Principi”, un posto verso cui ho sempre nutrito una profonda simpatia. È inutile descrivere l’accoglienza che mi è stata riservata. Mi sono sentita quasi una star. Immeritatamente. Tutta colpa di Vincenzo che, con la sua bontà, sicuramente avrà esagerato nel parlare di me.

Mi accomodo in terrazza con le mie compagne di avventura, Maria Pepe (www.unarmadiotuttoper.wordpress.com) e Lucia Iannicelli (www.igustosidilucia.wordpress.com), col mare di fronte per un aperitivo assolutamente non scontato,

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accompagnato da stuzzichini creativi

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che immediatamente fanno percepire la stoffa dell’artigiano.

Da sx: Maria Pepe, io e Lucia Iannicelli
Da sx: Maria Pepe, io e Lucia Iannicelli

Lo scenario incantevole conquista il cuore e la vista, ma le emozioni del palato continuano quando in sala incomincia la degustazione vera e propria.

Il benvenuto è davvero intrigante: ostrica al naturale in ristretto di crostacei e zenzero.

Ostrica
Ostrica al naturale in ristretto di crostacei e zenzero

Cernia in ceviche

Cernia in ceviche
Cernia in ceviche

e zuppa di fagioli borlotti, scarola e triglia bruschettata per gli antipasti.

Zuppa di fagioli borlotti
Zuppa di fagioli borlotti, scarola e triglia bruschettata

Strepitosi anche i primi piatti: le linguine in impepata di cozze;

Linguine in impepata di cozze
Linguine in impepata di cozze

i mezzi paccheri con prezzemolo, peperoni arrosto e olive nere;

Mezzi paccheri
Mezzi paccheri con prezzemolo, peperoni arrosto e olive nere

le candele spezzate con ricciola cotta e cruda, cedro e maggiorana.

Candele spezzate
Candele spezzate con ricciola cotta e cruda, cedro e maggiorana

La bravura di Vincenzo si conferma di portata in portata.

La celebrazione della sua maestria continua con il rombo in due cotture, patata arrosto, finocchio gratinato e coltura di alici

Rombo in due cotture
Rombo in due cotture

e la rana pescatrice in lardo di patanegra, schiacciatina di patate al naturale e zucchine alla menta.

Rana pescatrice in lardo di patanegra
Rana pescatrice in lardo di patanegra, schiacciatina di patate al naturale e zucchine alla menta

La cena non è ancora finita. Non si può saltare il pre dessert, il vino con la percoca.

Rivisitazione del vino con la percoca
Rivisitazione del vino con la percoca

Come dolce la rivisitazione del tiramisù

Rivisitazione del tiramisù
Rivisitazione del tiramisù

accompagnata dalla piccola pasticceria.

Piccola pasticceria
Piccola pasticceria

Lo chef arriva solo alla fine per accertarsi che tutto sia andato per il meglio.

E, ancora una volta, Vincenzo fa la differenza sottolineando che tutto non sarebbe stato ineceppibile senza il lavoro di squadra. Lo chef vuole siano citati singolarmente. Marcello Mosca è il mago dei pani e dell’aperitivo, Ciro Perrella si dedica gli antipasti, Catello Sanzone ai primi, Giuseppe Vicedomini ai secondi, Aniello Falanga al dessert. Se l’unione fa la forza, un ruolo fondamentale è anche quello svolto dal personale di sala bar: Antonio Amitrano, Salvatore D’Esposizione e Salvatore Sessa e il barman Francesco Sicignano.

Quando andiamo via sta per arrivare il temporale, ma la stella di Vincenzo Piacente rimane la più luminosa.

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