Ci voleva Marco Contursi per riuscire ad assaggiare, finalmente, la pizza di Raffaele e Antonio Polichetti dell’omonina trattoria pizzeria di via Calvanese a Casali di Roccapiemonte. E così, ieri sera, sono stata protagonista di un momento gradevole e significativo.
“La pizza: cibo, cultura e integrazione”: questo l’argomento del GusTour voluto fortemente dal Comitato per il recupero e la valorizzazione delle antiche tradizioni popolari e dall’Aiig (Associazione italiana insegnanti di Geografia). Un momento fondamentale per comprendere le nostre tradizioni e la storia dell’alimento più famoso al mondo.
Leonardo Cicalese, ricercatore di storia locale; Marco Contursi, fiduciario della condotta Slow Food dell’Agro Nocerino-Sarnese; Silvia Siniscalchi,
presidente dell’Aiig si sono alternati alla sfilata dei preziosi gioielli della famiglia Polichetti.
La voce di Renato Carpentieri ha condotto il pubblico sui versi dedicati alla pizza. Inutile dire che ancora una volta Raffaele Polichetti si è confermato un artigiano attento alla lievitazione. Merito anche della ventata di novità portata da figlio Antonio.
Le pizze assaggiate l’altra sera infatti erano state infornate dopo una lievitazione di circa sessanta ore a cui si deve la sensazione di leggerezza, dopo aver ultimato la degustazione. Sarò retrò. A me è piaciuta molto la mastu Nicola (‘nzogna, basilico, pecorino).
Ottime la marinara,
la margherita
e la broccoli e vuccularo,
presentata per la prima volta all’ultima festa in condotta.
Dopo un’esperienza del genere, ben vengano serate dove il cibo si coniuga con le sollecitazioni culturali.