Fettunta con carpaccio di lingua di cinghiale salmastrata, cavolfiore e papaccelle al filo di ravece
Ingredienti per 6 persone
Per la lingua salmistrata
600 g di cinghiale
1 kg di sale marino fino
2 foglie di alloro
2 rametti di timo limonato
4 foglie di salvia all’ananas
50 g di zeste di agrumi
500 g di vino bianco secco
Per il carpaccio
6 fette di pane vesuviano
250 g di cavolfiore
70 g di papaccelle sott’aceto
60 g di gherigli di noce
finocchietto selvatico q.b.
Per l’assemblaggio del piatto
200 g di lingua salmastrata
400 g di carpaccio
6 ciuffi di finocchietto selvatico fresco
olio evo varietà ravece q.b.
succo di limone q.b.
sale di Cipro q.b.
Snervate e dorate la lingua. Adagiatela in un recipiente alto e copritela con il sale fino marino aromatizzato con zeste di agrumi, alloro, timo limonato e salvia all’ananas. Fate marinare per 20 giorni a una temperatura di 3° circa. Toglietela dalla marinatura, pulitela dal sale in eccesso e lavatela con vino bianco secco. Asciugate e mettete sottovuoto.
Mondate, lavate e lessate il cavolfiore a ciuffi grandi in acqua salata acidulata preservandone una consistenza molto croccante. Raffreddate e tagliate a fettine sottili. Dividete a metà le papaccelle, disseminatele e tagliate a julienne. Tostate le fette di pane aromatizzate con olio, origano e aglio. Assemblate la fettunta avendo cura di stratificare il cavolfiore con le papaccelle e i gherigli di noce. Completate con fettine di lingua salmistrata tagliate sottilissime. Irrorate con gocce di limone e olio ravece. Completate e servite con un ciuffo di finocchietto selvatico.
Ricetta di Aniello Somma, chef e docente di Enogastronomia “IPSEOA R. VIVIANI” di Agerola