A volte incontri persone che ti sembra di conoscere da sempre. È quanto è capitato a me con Luigi Cippitelli. 34 anni, giovane, volenteroso, appassionato.
In verità, la prima volta l’ho incontrato dal mio amicone Luciano Bifulco mentre ero in “Braceria” per uno dei tanti numerosi progetti condivisi. Già allora mi invitò nella sua pizzeria ubicata in via Astalonga a San Giuseppe Vesuviano ai confini con il comune di Ottaviano.
Per la ritrosia che mi contraddistingue quando mi imbatto in nuove realtà, da quell’incontro è passato un annetto.
Quale occasione migliore per passare da Luigi se non quella di assaggiare la prima pizza del 2016!
Sono andata a trovarlo giovedì 5 gennaio scorso. Appena varcato l’ingresso, mi sono subito sentita a casa perché ho rincontrato Gianfelice Iervolino, addetto alla sala, che mi ha accolto con tanto affetto.
Con Luigi c’è anche il fratello Marco, 28 anni, ma ugualmente entusiasta. È gradevole guardare i due fratelli che lavorano sotto lo sguardo vigile e affettuoso di papà Vincenzo.
È inutile scrivere che la pizzeria è piena e, nonostante questo dato, il servizio è svolto in maniera ordinata rispettando i tempi di attesa.
Chi mi conosce bene, sa che sono un’appassionata e che preferisco la pizza anche a una cena stellata. Sarà perché di solito in questi posti ci vanno soprattutto i giovani!?
E così incomincia la degustazione delle pizze “made in Cippitelli”. Sinceramente, anche prima dell’assaggio, sono sicura del gusto perché prima di me ci sono stati i miei amici Matilde e Ciro, soddisfattissimi dell’avventura e della scelta.
Non si può fare alcun appunto. La margherita è perfetta, ma non si può evitare di assaggiare qualcuna delle invitanti altre presenti in menu.
Al via la sfilata golosa: la gratin blue (fior di latte dei Monti Lattari, erborinato gratin blue, pancia arrotolata arrosto, erbe provenzali);
la cetarese (provola di latte potentino, datterino giallo, colatura di alici e acciughe di Cetara, cipolla di Alife essiccata al vin cotto, erbe provenzali).
Due pizze che meritano approvazione. La conferma ulteriore arriva con la pizza fritta nella versione ripiena con salsiccia di maialino nero casertano.
Di così buona ne ho assaggiata solo un’altra, quella di “Famiglia Principe 1968”.
A questo punto è chiara anche la scelta del nome del locale “Voglia di pizza”… che poi non ti abbandona mai, andrebbe aggiunto. Il motivo? La maestria con cui Luigi riesce a equilibrare e armonizzare ingredienti che chiunque avrebbe timore ad abbinare. L’altro “chef” a cui da sempre riconosco questo merito è Gianfranco Iervolino.
Il segreto per queste pizze, che lasciano andare il palato in tripudio, è da ricercare nell’alta qualità degli ingredienti selezionati. Basta guardare un attimo all’angolo dei prodotti collocati in dispensa: presidi Slow Food, ma anche una ricca selezione di eccellenze ignota ai più.
Con queste premesse, si può proseguire con la vitelotte (ricotta di fuscella con latte Nobile, cotto San Giovanni, patata viola, mozzarella di bufala Dop, provolone del Monaco).
Non si può evitare di addentare una fetta della “pizza del territorio”,
omaggio all’Agro Vesuviano (piennolo del Vesuvio Dop, mozzarella di bufala campana Dop, lonzarda di maialino nero casertano, caciocavallo di bufala, olio extravergine di oliva Villa Dora). Luigi invita anche a mettere da parte gli stereotipi e a provare la sua wurstel e patatine perché non è come tutte le altre.
Infatti i wurstel utilizzati sono quelli di un’azienda di nicchia che utilizza solo carni pregiate per realizzarle. In un attimo sfumano eventuali polemiche dei puristi.
Non poteva mancare il colpo di grazia per garantire l’ultimo apporto calorico decisivo: i bon bon fritti ricoperti di zucchero e cioccolato.
La serata è finita. Vado via con l’impegno di ritornare al più presto per assaggiare tutto quello che non sono riuscita a provare!
Per info
Voglia di Pizza (Luigi Cippitelli), via Astalonga, 33 – San Giuseppe Vesuviano (Na)
Tel. 0815295302 – Mob. 3346121525