Passione, emozione, collaborazione sono stati questi gli ingredienti vincenti di “25 anni di storia”, l’evento nato per festeggiare il quarto di secolo dell’associazione cuochi “Seml Stabiese Equana Monti Lattari” presieduta dallo chef pasticciere Antonio Cascone. Mercoledì scorso presso il ristorante “La Costiera” in via Sassola a Sant’Antonio Abate i soci del sodalizio hanno partecipato a una kermesse fuori dal comune. Un plauso alla famiglia Nastro e al capostipite Giuseppe che ha aperto le porte della propria struttura per accogliere gli ospiti.
L’intera organizzazione è stata costruita nel nome di un ricordo fondamentale e indelebile: quello di Carlo Palmigiano, primo presidente di Seml, in memoria del quale ancora oggi si cerca di agire senza perdere mai di vista la tutela e la formazione della categoria.
È grazie a lui se l’attuale direttivo composto oltre che da Cascone e dal presidente onorario Ettore di Giulio, dal vicepresidente Aniello Somma, dal tesoriere Luigi Malafronte, dal segretario Luigi Nastro, dai consiglieri Antonio Tecchia, Salvatore Vicedomini e Benedetto Castellano, continua a impegnarsi per un mestiere che è innanzitutto devozione e sacrificio alla cucina.
Tutti i partecipanti si sono resi conto delle enormi potenzialità di un territorio attraverso le sue eccellenze professionali e gastronomiche. Un plauso va soprattutto a Giuseppina Principe e Armando Izzo, dirigenti scolastici rispettivamente dell’IPSEOA “R. Viviani” di Castellammare di Stabia e del “F. De Gennaro” di Vico Equense che hanno coinvolti i propri alunni per il supporto alle attività di sala e di cucina legate all’evento.
Inoltre le delegazioni campane dell’URCC (Unione Regionali Cuochi Campani) hanno portato il proprio contributo affettivo.
Anche i palati si sono emozionati quando si è avviata la declinazione del menu studiato nei minimi particolari per incontrare il gusto di tutti.
D’altronde le premesse c’erano tutte: a partire dal team manager dello staff di cucina, Antonio Tecchia, un nome che non ha bisogno di presentazioni.
I volti entusiasti e compiaciuti sono diventati sempre di più a partire dall’aperitivo, curato nei minimi particolari dallo chef Aniello Somma, appassionato di finger food e di pietanze rispettose degli equilibri dei singoli prodotti di cui sono composti.
Sono così sfilati il panino nero con spigola marinata e salsa di ricci;
il rotolo di pane con mortadella, tartufo e insalatina; il cubetto di tonno croccante su spuma di fagiolo; il lombetto di agnello con passata di patata e schiuma di birra; la montanarina con baccalà e fichi secchi;
il calzoncino con scarola, uvetta e noci.
Una volta a tavola, protagonista dell’antipasto è stata la zuppetta di trippa, crostacei e guanciale con pan biscotto di Agerola, olio profumato e cialdina al mais a opera dallo chef Massimo Matarese
e del giovane Vincenzo Federico, anche mastro fornaio della serata.
Luigi Nastro, chef residente, invece, si è esibito con gli spaghettoni con tocchetti di alici, pomodorino candito, mollica di semulella croccante, insalatina riccia all’olio e aglio, julienne di calamari veraci.
Il fusillone allo stracotto di manzo mantecato con olive nere, noci e salsa di bufala è stata la creazione di Benedetto Castellano, sempre in prima linea quando c’è da conquistare i palati.
Interessante e ben strutturato il rettangolo di maialino nero cotto a bassa temperatura alternato con verdure e patate in tempura di birra su salsa agrodolce accompagnato dalla caponatina in agrodolce, realizzato con cura e maestria dagli chef Luigi Malafronte e Salvatore Vicedomini, un sodalizio professionale vincente.
Degna conclusione di una cena gustosa e raffinata è stato il piccolo cilindro di cioccolato con variazioni di mousse e cremoso, frutta del sottobosco e salsa al rum a cui si sono dedicati gli chef Ivan Nastro e Carlo Starace.
Il vino dei Feudi di San Gregorio è stato degno di compagno di viaggio di un momento che ha segnato un traguardo storico dell’associazione Seml che ha dato appuntamento alle nozze d’argento.
Foto di Mariana Silvana Dedu