a cura di Maria Pepe
Rubrica in cui enogastronomia e moda si uniscono. I più significativi piatti della tradizione campana, proposti nelle più svariate combinazioni e rivisitazioni, si vestono. L’intento, simpaticamente folle di questa insolita quanto ovvia fusione, non è cosa indossare per andare in un posto o nell’altro ma… “Se fossi un piatto cosa indosserei?” Orgoglio e fierezza “Sudicia” non possono come inizio non omaggiare la regina del regno tutto… nostra “Signora Margherita”. “Donna Margherita”, maestà indiscussa del cibo da strada, si mostra nella veste che il cinema d’autore le ha sapientemente cucito addosso. Un’intrigante pizzaiola che “a dovere”, con provvidenziale malizia, perde il suo anello nuziale nel morbido ed elastico impasto depositario dei suoi segreti più intimi. La Pizza come Sofia, le due, “Oro di Napoli”, sono impeccabili e raffinate seduttrici … fascianti tubini vita alta, oltre il ginocchio e rigorosamente neri, vestono la “sottile”. Gonne a ruota celano, invece, le più pronunciate rotondità della “spessa”, camicie dallo scollo profondo a V o tondo che sia, senza collo e bottoni, ma con impalpabili laccetti e voluttuose balze cascanti sulle braccia a cornice di una manica morbida mezza o lunga. Décolleté neri o spuntati con fasce ad incrocio sulle dita, foulard richiamanti gli scialli della nonna, portano Margherita dal vicolo al Palazzo… Ed è lì, nel cuore dell’incantato e incantevole “Palazzo Vialdo” di Vincenzo Di Prisco che vive la nostra Margherita. Ogni giorno coccolata e amata dalle mani del suo miglior cavaliere, lo Chef della Pizza, Gianfranco Iervolino, apre le porte ai suoi ospiti con una veste fortemente mediterranea, seducente e passionale.