Giuseppe Candela, Vincenzo Donnarumma, Luisa Matarese. Questi i protagonisti del secondo appuntamento di “Chef al buio”, l’evento organizzato dal ristorante “Il Bagatto” di Pagani in collaborazione con “Ritratti di territorio”, il blog della giornalista enogastronomica Nunzia Gargano.
La famiglia Iaquinandi, con Silvio in testa, ha curato anche i particolari irrilevanti. “L’accoglienza – spiega – è il nostro primo biglietto da visita”.
Venerdì 22 maggio scorso, il pubblico è rimasto incantato dalle pietanze preparate dallo chef nocerino Giuseppe Candela.
Poco più che trentenne, questo ragazzo dal sorriso contagioso, ha imparato prima a cucinare e poi a camminare. Ancora studente, nei periodi estivi, girovagava l’Italia per apprendere le dritte e i segreti di un “mestiere” affascinante e innovativo.
L’entusiasmo che lo contraddistingue è stato trasferito in ogni singolo piatto. Cinque portate in cui il territorio è stato coniugato e interpretato in modo nuovo.
La scelta è stata premiata dai degustatori affezionati.
Il menu infatti è stato ricco, delicato e scenografico, innaffiato dai vini dell’azienda siciliana “Terre di Ginestra”.
A partire dall’entrée (stracciata di bufala con vellutata di zucca, bacon croccante e schiuma al tartufo)
accompagnata dallo Spumante Extra Dry Montagner, per proseguire con l’antipasto (quenelle di baccalà in crosta di nero di seppia con mousse di papaccelle; tartara di manzo con pomodori secchi e polvere su salsa di topinambur),
innaffiato da Viogner IGP delle “Terre di Ginestra”, compagno anche dei fusilli bianchi con cozze, pomodorini corbarino e cacao amaro.
Nero D’Avola invece per i mezzi paccheri con guanciale, fave e caciocavallo podolico.
Da ricordare anche la millefoglie di vitello con patate aromatizzate, passata di piselli di stagione e chips di patate, innaffiato dal vino “Magnifico Syrah”.
Ma il colpo di scena è arrivato sul dolce però.
“Passeggiata a tre”, così era stato denominato nel menu il momento goloso. Invece, venerdì sera tutti sono stati testimoni di un “battesimo” singolare.
Il tris di dolce era composto da: sfogliatella riccia napoletana, crostatina di frutta e una mousse al provolone del Monaco, creazione di Vincenzo Donnarumma, accompagnato da Salvatore Somma, uno dei protagonisti del primo appuntamento di “Chef al buio”, tra l’altro fresco di premio conseguito al trofeo “Gian Carlo Erba”.
Vincenzo, studente modello, prossimo all’esame di maturità, iscritto all’Ipsseoa “R. Viviani” di Castellammare di Stabia presso al sede coordinata di Agerola, ha presentato ufficialmente e per la prima volta il dolce, che ne siamo certi, diverrà il simbolo dei Monti Lattari nel mondo.
Figlio d’arte, il papà è infatti il titolare di “Peccati di gola”, una pasticceria di Pimonte, un comune che si definisce la culla del prezioso provolone che Vincenzo ha utilizzato per “creare” il suo dolce. E in due mesi di prova, grazie alla spensieratezza e all’irruenza della sua età, è riuscito a ultimare un manufatto in cui alla degustazione si distinguono chiaramente i sapori di tutti gli ingredienti che lo compongono, salato e dolce.
I colpi di scena non sono mancati. Infatti, ad accompagnare la “passeggiata a tre” c’erano i liquori, o meglio le preziose essenze di “Alma De Lux”, l’opificio di Luisa Matarese da San Giorgio a Cremano. Gli effluvi peperoncino, limone e zenzero; liquirizia; rosmarino sono stati la degna conclusione di un momento indimenticabile.
Infatti, come per la prima kermesse di “Chef al buio”, Nunzia Gargano ha tributato il “Ritratti di Territorio Food Award”. Questa volta i premiati sono stati: lo chef Giuseppe Candela; il pasticciere Vincenzo Donnarumma; l’alchimista Luisa Matarese;
Enzo Senatore, cultore di Bacco, rappresentante delle più importanti aziende vinicole del panorama nazionale; Mariano Lauro, uno studente, socio dell’associazione “Amici di Villa Calvanese”, appassionato di fotografia che con la sua passione immortala i momenti più belli e importanti degli eventi che si verificano nell’Agro Nocerino-Sarnese.
Molto soddisfatto Silvio Iaquinandi che ha svelato anche il periodo del terzo appuntamento: il caldo mese di luglio.
Foto di Mariano Lauro